C'era una sola cosa che da piccolo mi interessava veramente vedere, prima ancora
di imparare a ballare il Rock 'n Roll e di giocare a Baseball: era l'America. E come tutti i bambini della mia generazione, dopo la guerra e la liberazione da parte degli americani, non facevamo altro che vedere tutti i film dei "combois" oppure quelli "dove ballavano" Fred Astaire e Ginger Rogers. Ma non solo, anche altri che di conseguenza venivano spacciati come tali, ma che in realtà arrivavano dal Sud America. Ma per noi andava bene tutto. Da Carmen Miranda a Luis Alberto del Paranà con i suoi Los Paraguaios, oppure anche quella straordinaria peruana con una voce unica al mondo che si chiamava Yma Sumac. E quando alla radio sentii per la prima volta Louis Prima con la sua Angelina, decisi che dovevo assolutamente fare qualcosa per diventare anche io un "americano". Insomma, tutto ciò che ci arrivava da oltre oceano con le prime trasmissioni radio, non più tanto vietate come lo erano state qualche anno prima, mi facevano pensare (come dirà una cinquantina d'anni dopo un certo Presidente) che anch'io prima o dopo ce l'avrei fatta: "Yes I Can"! Ma ci vollero molti anni ancora prima che il sogno s'avverasse. In realtà, a me sarebbe bastato accompagnare i miei genitori una volta l'anno giù in Sicilia per essere felice e invece...neanche quello potevo fare perche' "studiare dovevo". Dopo qualche anno però venni premiato. Le mie preghiere e i miei sogni si erano avverati: Las Vegas, New York, Boston, Miami Beach, Montreal, Quebec City, Toronto, Detroit, Mexico City, Acapulco, Buenos Aires, Lima... insomma farei prima a scrivere i luoghi da noi "non" visitati, senza contare che ogni tanto già che si era li, qualche vacanza in loco la si poteva pure fare, così, tanto per riposare. Fino a quando però un giorno decisi di dire a chi aveva ascoltato le mie preghiere:" Troppa grazia Sant'Antonio!...Adesso vorrei fermarmi un po'." Fui esaudito anche questa volta ma, come ho avuto già modo di dire nella sezione dedicata a Sacha Distel, nel nostro lavoro...mai dire mai. E difatti dopo una pausa durata solo tre anni ho ripreso da capo. Però questa volta dall'altra parte del mondo: Tahiti, Nuova Caledonia ecc... ecc... |